Ecigrecensioni incontra DAGO
Continua la nostra rubrica di interviste. Stavolta incontriamo il creatore del marchio DAGO che inaugura le chiacchierate con i produttori.
Ciao Zack e benvenuto su EcigRecensioni. La prima domanda è d’obbligo: ci racconti la tua storia? Come nasce “DAGO” e come hai iniziato?
La mia storia nasce da semplice appassionato del vaping dal 2011. Mi divertivo a mixare aromi, vivendo la mia passione sui forum. Un paio di anni fa ho conosciuto dei ragazzi che avevano voglia di lanciarsi nel settore produttivo dei liquidi. E’ bastato poco: una chiacchierata, esposizione progetti, poi è nata la “Dago”.
Quante persone compongono il tuo staff?
Attualmente in 6, inizialmente in 5.
Quanti tentativi fai, mediamente, prima di ritenerti soddisfatto di un aroma che devi produrre?
Tanti, non li ho mai contati. Cerco, più che altro, di rispettare tempistiche e quando non ci riesco rimando.
Tu sei molto affermato nel settore e non hai certo da imparare da nessuno nel settore ma c’è qualcuno che devi comunque ringraziare per il tuo successo?
Sbagli, si impara sempre e non solo in questo settore. Altrimenti non si avrebbero i giusti stimoli per migliorarsi. Il ringraziamento maggiore, comunque, va al team che mi ha supportato e sopportato finora.
Il tuo liquido o aroma che ti ha stupito in termini di gradimento dei tuoi clienti?
Ce ne sono 5 che proprio hanno stupito: “Pistach down”, “Zaktus”, “Dark soul”, “Choko” e “Superbo”.
E quello che ti ha deluso?
Ciò che finora, per scelta mia, non ho voluto far uscire.
Prima di produrre un aroma guardi alle tendenze del momento o vai, in ogni caso, per la tua strada?
Solitamente vado per la mia strada, guardarsi troppo intorno, a volte, può confonderti le idee. Ho cercato da subito un’identità e vorrei proseguire in questo modo.
Cosa svapa Zack regolarmente?
Ultimamente “Dark soul”, liquido che ho fatto per la fiera di Milano, dopo 700ml di test svapo. Però svapo anche altri miei prodotti da flavour, oltre che liquidi di miei colleghi (non mi piace chiamarli concorrenti).
Ci concedi una piccola anticipazione per noi di EcigRecensioni su un tuo liquido futuro?
Non posso ma non perché non voglio. Non posso perché ho molte cose che sto curando già da mesi, quindi non so cosa far uscire nell’immediato .
Argomento “Fiere”. Parlando con i tuoi colleghi abbiamo sentito pareri discordanti. Qualcuno le ritiene utili, interessanti e proficue, altri le ritengono utili ma troppo dispendiose in termini economici e di energia rispetto ai risultati di vendite che si possono ottenere. Altri ancora lamentano forti cali di incassi e visitatori. Tu cosa ne pensi?
Il mio pensiero racchiude tutto quello che hanno detto già i miei colleghi. La fiera ha un costo, spesso non ha un ritorno che giustifichi in breve tempo l’investimento, ma sono dell’idea che si debbano fare.
Come sarebbe strutturata la “ Fiera che vorresti”?
Beh, le fiere sono già ben strutturate così come sono. Forse metterei i giorni B2B di domenica e non venerdì o sabato.
Ora passiamo alle domande cattive. Una cosa, di questo settore, che non sopporti?
La disinformazione. Basti vedere media e giornali, come stanno dipingendo la sigaretta elettronica.
Che ne pensi degli Influencer?
Credo che se fatto nel modo corretto, mantenendo l’obiettività, possono essere un valore aggiunto in questo settore, soprattutto non avendo molti mezzi informativi e pubblicitari oltre i social.
Cosa potrebbero fare le istituzioni per migliorare il nostro settore?
Promuovere uno strumento di riduzione del danno da fumo, come la sigaretta elettronica.
Un errore che non rifaresti?
Provare a fare un’autentica cheesecake! Odio il formaggio nei liquidi.
Progetti per il futuro?
Tanti e spero siano realizzabili. Questo settore deve continuare ad esistere e cercare di far smettere di fumare più gente possibile.